Fondazione ICA Milano è un istituto per tutte le arti, un organismo per la cultura contemporanea e un progetto ecologico per l'arte basato sul principio di sostenibilità e sulle relazioni tra le persone, il loro contesto e il mondo dell'arte.
ICA Milano è un'istituzione no profit nata dalla volontà, dal desiderio e dalla passione di cinque persone che hanno individuato nella città di Milano il luogo ideale per dar vita a un progetto aperto e dedicato alle arti contemporanee. La natura e la struttura giuridica della fondazione (al 100% privata) prevede una funzione totalmente pubblica dove la partecipazione e condivisione diventano voci determinanti per la riuscita del progetto.
Fin dalla sua ideazione, professionisti di vari settori hanno dato il loro contributo permettendo a ICA Milano di nascere e iniziare il suo percorso.
Le attività della Fondazione sono incentrate su un programma espositivo che spazia dal '900 fino all'attualità, e affrontano l'interdisciplinarità dei linguaggi contemporanei nei quali le categorie si affievoliscono e lasciano spazio a un'intertestualità di pensieri e azioni capaci di coinvolgere ogni tipologia di pubblico.
Editoria d'arte, ceramica, cinema, performance, musica, attività di divulgazione, formazione e terapeutica sono alcune delle voci determinanti dell'ecosistema che ICA Milano diventerà.
I progetti di ICA Milano seguono un modello di partecipazione in cui il pubblico, i patrons e gli amici dell'istituzione, siano esse altre istituzioni o gli stessi artisti, condivideranno il progetto di costruzione e di relazione tra le parti con il direttore e i curatori attraverso un processo di coinvolgimento diretto.
Perchè la città di Milano e perchè questo nome
Milano è il contesto dove la ricchezza del tessuto urbano e di iniziative pubbliche e private hanno permesso uno sviluppo di modalità di pensiero e di approccio alla cultura della condivisione sia sul piano artistico che su quello sociale.
Il panorama metropolitano prevede già l'esistenza di una moltitudine di iniziative che occupano uno spazio progettuale, d'offerta e di sodalizio tra i cittadini e il loro contesto.
Il bilanciamento tra pubblico e privato, tra grandi istituzioni e piccoli organismi, tra il miglior sistema commerciale e indotto pubblico, ha dato alla città di Milano una forza progettuale e di pensiero importante, unica in Italia. ICA Milano si inserisce esattamente nell'interstizio tra questi differenti modelli: un'istituzione sostenuta privatamente - da artisti, collezionisti, professionisti del settore e soprattutto amanti dell'arte - che ha nella sua missione un'attività totalmente pubblica destinata alla sperimentazione e alla ricerca.
Il nome inserisce la nuova istituzione milanese nella costellazione degli Istituti per l'Arte Contemporanea che hanno la loro matrice identitaria nella cultura anglosassone, dove nascono già nella metà degli anni '40; il primo a Londra nel 1946 e ancora adesso punto di riferimento per tutti gli altri.
Queste parole, prese in prestito da un famoso discorso tenuto nel 1968 da Michael Kustow, allora direttore di ICA London, identificano ancora oggi, a cinquant'anni di distanza, ciò che ICA Milano si propone di essere:
If the new ICA becomes merely another cultural amenity, in a city well stacked with galleries, theatres and concert-halls, it will have failed. It must become an active presence, a focal point where a nucleus of artists from all the contemporary arts can communicate urgent and needed messages. […] A free space, in which the deepest questions that concern us as individuals and society can be explored in continuity […] a sustained enquiry into the roots of our present possibilities and discontents.
Alberto Salvadori
Alberto Salvadori nel 2019 ha fondato ICA Milano di cui è direttore. Dal 2021 è Direttore dell’Archivio Mulas e dal 2023 cura la sezione Multipli ad Arte Fiera Bologna. Si è laureato in Storia dell'arte all'Università di Pisa e ha conseguito, sempre a Pisa, il diploma di Scuola di Specializzazione post-laurea in Storia dell'arte moderna e contemporanea europea. Ha studiato a Sussex University (UK), Reading University (UK) e nel 2001 ha conseguito un Master di secondo livello in Studi Curatoriali all'Accademia di Brera (Milano). Dal 2003 al 2009 è stato curatore del Catalogo generale della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti (Firenze); dal 2009 al 2016 è stato Direttore del Museo Marino Marini (Firenze); dal 2016 al 2022 ha curato la sezione Modern e Decades di MIART; dal 2007 al 2020 è stato Direttore di Osservatorio per le arti contemporanee di Fondazione CR di Firenze. Ha realizzato progetti espositivi per Mart Rovereto, Fondazione Strozzi Firenze, Stanze della Fotografia Venezia, CCA Montreal, Fondazione Ibereè Camargo Porto Alegre, Pinacoteca di Stato, Museo du Casa Brasilera e CCBB a San Paolo, CCBB Rio de Janeiro, Magazzino Italian Art Cold spring, New York.
Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano e del Centro per l’arte contempornea Luigi Pecci, Prato. Ha fatto parte del board di numerose istituzioni, fra cui l'Istituzione Musei Civici di Bologna, Polimoda (Firenze), Fondazione Ragghianti (Lucca), Fondazione Pomodoro (Milano), Magazzino Italian art (Cold Spring, NYC) Italian Council (Roma). Ha curato mostre di artisti tra cui Morandi, Mario Schifano, Marino Marini, Bruno Munari, Ugo Mulas, Ettore Spalletti, Gordon Matta Clarck, Lynn Chadwick, Hans Josephson, Andrea Zittel, Liam Gillick, Simone Fattal, Charles Atlas, Simone Forti, Miriam Cahn, Tomoo Gokita, Erika Verzutti, Christine Safa, Leda Catunda, Michael Anastassiades, Formafantasma.
Clelia Colantonio
Ottiene un Bachelor of Arts in Illustrazione presso la Central Saint Martins College of Art and Design di Londra nel 2013, specializzandosi in tecniche di stampa e libri d'artista. Per quattro anni, a partire dal 2014, collabora con una galleria romana, Frutta, e nel 2018 è Project Manager e Direttore di Studio di Nico Vascellari. Dal 2019 al 2020 è Head of Communication e Assistente Produzione di Fondazione Morra Greco, Napoli e nel 2021 è Coordinatrice di SPRINT– Independent Publishers and Artists Books Salon, Milano e Gallery Manager di Tanya Leighton, Berlino. Dal 2022 Clelia si occupa di produzione mostre ed eventi presso Fondazione ICA Milano in qualità di project manager e Head of production.
Chiara Nuzzi
Si laurea in Lingue, Arti, Storia e Civiltà all'università Cà Foscari di Venezia, dove consegue anche il Master in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso l'Università IUAV. Nel 2012 prende parte alla prima edizione di CAMPO, programma per giovani curatori italiani organizzato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e nel 2014-15 completa il programma di ricerca per curatori internazionali CuratorLab presso l'Università Konstfack di Stoccolma, Svezia. Ha lavorato per diverse istituzioni sia private che pubbliche e ha curato mostre personali e collettive in Italia e all'estero, tra cui la collettiva Afterimage. Immagini del Conflitto presso la Galleria Civica di Trento e Rovereto (2015) e il programma di mostre ed eventi What Happens to People and What Happens to the Land is the Same Thing a Nizza, Francia (2018). Da luglio 2018 fa parte del dipartimento curatoriale della Fondazione ICA Milano come Curatrice e Manager Editoriale.
C.d.A
Bruno Bolfo
Giancarlo Bonollo
Piero Gandini
Giovanna Maggioni
Giovanna Marianacci
Alberto Salvadori
Lorenzo Sassoli de Bianchi
Presidente
Lorenzo Sassoli de Bianchi
Vice presidente
Bruno Bolfo
Direttore
Alberto Salvadori
Curatrice e Manager Editoriale
Chiara Nuzzi
Project Manager e Head of Production
Clelia Colantonio
Assistente alla curatela e alla produzione
Gabriella Rebello Kolandra
Amministrazione
Lombard-DCA stp srl
Comunicazione e Ufficio Stampa
PCM Studio di Paola C. Manfredi, Milano
Design
Dallas
Architetto
Luciano Giorgi LGB Architetti
Main Sponsor
Banca Intesa Sanpaolo
Sponsor
Valsoia
Donors
Bluenyx
Finsalute
Gruppo IPAS
Profilati SPA
Varigrafica
Partner in kind
Facebook - Instagram
Galleria Luisa delle Piane
ICA Milano si avvale della collaborazione di diversi professionisti del settore:
l'avvocato Ivan Frioni per la consulenza legale, Franco Broccardi per il terzo settore.