• 24.03.2019

    02.06.2019

Gallery Focus è un programma dedicato alla conoscenza della storia delle gallerie italiane che dagli anni ’50 a oggi hanno rappresentato un punto di riferimento per gusto, collezionismo e identità dell’arte contemporanea in Italia.

 

Il primo appuntamento, a marzo 2019, è dedicato alla Galleria dell’Ariete, che introdusse gli artisti americani di Leo Castelli in Italia e che lavorò con alcuni dei più importanti artisti italiani dell’epoca come Manzoni e Castellani. Il primo evento del programma è curato da Caterina Toschi, ricercatrice e storica dell’arte contemporanea presso l’Università per Stranieri di Siena.

La storia della Galleria dell’Ariete viene ricostruita attraverso una vasta scelta di documenti d’archivio, tra cui cataloghi e manifesti delle mostre, le schede delle opere, la corrispondenza, riviste e fotografie. Tra le immagini fotografiche incluse nel percorso espositivo, scatti di Ugo Mulas e François Halard, quest’ultime in particolare ritraggono i corridoi di The Santa Maddalena Foundation in cui campeggiano i disegni utilizzati come manifesti e realizzati dagli artisti stessi per le proprie esposizioni presso la Galleria dell’Ariete.

L’attività espositiva della Galleria spaziava tra la presentazione di diverse linguaggi artisti e periodi storici, ma il suo interesse principale rimarrà la presentazione dell’opera di artisti viventi, italiani e internazionali.

Tra gli artisti italiani che hanno esposto alla Galleria dell’Ariete, Lucio Fontana,Carla Accardi, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Piero Gilardi, Piero Manzoni, Fausto Melotti, gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano e Franco Angeli, i giovani del gruppo dell’Arte Povera, come Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.

Nel volgere di pochi anni Beatrice Monti instaura relazioni professionali e di amicizia con alcuni dei più importanti galleristi americani, tra cui Leo Castelli, Paula Cooper, Martha Jackson, Sidney Janis e Betty Parsons. L’Ariete arriva a giocare un ruolo dinamico e fondamentale per l’affermazione dell’arte contemporanea italiana negli Stati Uniti e presentando con regolarità a Milano opere di artisti d’oltre oceano come Jasper Johns, Morris Louis, Kenneth Noland, Jackson Pollock e Cy Twombly.
Nel 1961 ospiterà una personale di Robert Rauschenberg, tre anni prima che l’artista vincesse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia.

Nel 1970, l’Ariete intraprende una nuova avventura con la nascita di Ariete Grafica, piccola casa editrice che commissiona multipli ed edizioni d’artista ad autori come Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Barry Flanagan, Fasuto Melotti, Ugo Mulas, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e Alan Shields.

Nel corso degli anni, importanti istituzioni hanno acquistato opere dalla Galleria dell’Ariete, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma, il Metropolitan Museum e il MoMa di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, come anche numerosi collezionisti privati in Europa e negli Stati Uniti (Giovanni Agnelli, Achille Cavellini, Franz Meyer e Joseph Pulitzer Jr).

Pur proseguendo le vendite sino al 1983, Beatrice Monti chiude la galleria nel 1979 per iniziare un nuovo percorso come editor di Condè Nast. L’Ariete Grafica rimane aperta sino a metà degli anni Ottanta. Nel 2000 fonda The Santa Maddalena Foundation, luogo di residenze letterarie in Toscana in cui ospita scrittori da tutto il mondo.

 

GALLERIA DELL'ARIETE. UNA STORIA DOCUMENTARIA a cura di Caterina Toschi

Pianta della Galleria dell’Ariete per l’allestimento della mostra Tim Burrows. Hamish Fulton, Brower Hatcher, 1969, Archivio Beatrice Monti della Corte.

Galleria dell'Ariete. Una storia documentaria, installation view, Fondazione ICA Milano, 2019 Ph. Dario Lasagni

Galleria dell'Ariete. Una storia documentaria, installation view, Fondazione ICA Milano, 2019 Ph. Dario Lasagni

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