-
A cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi
23.06.2020
05.07.2020
Fondazione ICA Milano presenta La simmetria della fragilità, mostra collettiva dedicata a uno dei temi più interessanti emersi in questi oltre 70 giorni di convivenza con la pandemia, progetto concepito e realizzato per il Massimo De Carlo Virtual Space.
La mostra si inserisce nel progetto Risorgimento - Milan Virtual Art Summer promosso durante l’estate dalla galleria Massimo de Carlo che ha invitato cinque spazi espositivi milanesi a sperimentare il connubio tra arte e realtà virtuale, mettendo a disposizione il proprio VSpace. ICA sarà protagonista da martedì 23 giugno a domenica 5 luglio 2020 con la terza proposta espositiva di VSpace.
Curata da Alberto Salvadori e Luigi Fassi, la mostra presenta una selezione di opere di Maliheh Afnan, Miriam Cahn, Lisetta Carmi, Louis Fratino, Arjan Martins, Jennifer Packer, Andy Robert, Cathy Josefowitz e Portia Zvavahera.
Il percorso espositivo virtuale si compone di opere realizzate da autori con differenti origini, enciclopedie conoscitive e generazioni di appartenenza, accomunati però da un approccio al reale caratterizzato da valori riconducibili al concetto di “fragilità”.
Nella comune accezione contemporanea la fragilità è sbrigativamente annoverata tra le condizioni negative di inferiorità, difetto di origine da correggersi pena la marginalizzazione sociale e la condanna all’inutilità. Esiste tuttavia una linea di pensiero ampiamente seguita, avvalorata dalle riflessioni dell’arte in tutte le sue forme e dalle ricerche della medicina e della psicologia, che vuole nella fragilità celati valori di sensibilità e delicatezza, di dignità e gentilezza. Una qualità primaria della fragilità è la sua capacità di favorire la comprensione dell’altro, aprendo alla dimensione della cura e della comunità, sino all’intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che ci accompagnano nella vita.
Scrivono i curatori Alberto Salvadori e Luigi Fassi nel testo che accompagna la mostra:
“La fragilità è un equilibrio costantemente instabile ma anche qualcosa che esiste come dato essenziale inerente a ogni momento della condizione umana. Ecco allora che la fragilità è anche uno stato di grazia, come elemento di formazione e crescita attraverso le esperienze in ogni età della vita, e condizione fondativa all’avventura delle esperienze interpersonali. La fragilità, secondo le parole di Eugenio Borgna, è il destino di ognuno di noi e si intreccia con la coscienza della vulnerabilità della natura umana, in cui ciascuno è persona in quanto aperto a una dimensione relazionale, fatta di parole, gesti di ascolto e accoglienza degli altri.
Le parole, essenzialmente fragili come le immagini, sono in realtà potentissime poiché portatrici di significati inattesi e trascendenti, luminosi e oscuri. Per ascoltare occorre tacere, per vedere occorre ascoltare. Non tutto è dicibile, non tutto è esprimibile; il silenzio di un quadro ci permette così di porci in ascolto senza illuderci di poter spiegare i pensieri e le emozioni che proviamo di fronte ad esso. Il silenzio e la parola che per fragilità tace, possono rivelarsi più potenti, più forti e resistenti di chi parla. Rifuggire le parole inutili per cercare quelle necessarie richiede lo spazio del silenzio e la ricerca di un altro elemento - la gioia - sospeso tra fragilità e assoluto. La gioia non vive né del passato né del futuro, ma è un momento di meraviglioso accrescimento del presente, radicalmente diverso dalla felicità”.
Proseguendo l’approccio digitale applicato alla mostra di Charles Atlas e al calendario di lecture Connessioni Inventive, realizzato in collaborazione con il MAN di Nuoro, Fondazione ICA Milano compie un nuovo passo verso la sperimentazione virtuale immaginando nuove modalità di diffusione e promozione delle arti contemporanee attraverso una modalità di interazione a distanza che diventa immersiva grazie alla tecnologia 3D.
GLI ARTISTI
Maliheh Afnan (1935 Haifa, Palestina - 2016 Londra, Regno Unito).
Miriam Cahn (1949 Basilea, Svizzera). Vive e lavora a Stampa, Svizzera.
Lisetta Carmi (1924 Genova, Italia). Vive a Cisternino, Brindisi, Italia.
Louis Fratino (1993 Annapolis, USA). Vive e lavora a New York, USA.
Arjan Martins (1960 Rio de Janeiro, Brasile). Vive e lavora Rio de Janeiro, Brasile.
Jennifer Packer (1984 Philadelphia, USA). Vive e lavora a New York, USA.
Andy Robert (1984 Les Cayes, Haiti). Vive e lavora a New York, USA.
Cathy Josefowitz (1956 New York, USA – 2014 Ginevra, Svizzera).
Portia Zvavahera (1985 Harare, Zimbabwe). Vive e lavora ad Harare, Zimbabwe.
Louis Fratino, 10am, 2019, olio su tela, 22,8 x 30,5 cm. Collezione privata, Qatar. Courtesy Antoine Levi, Paris.