• A cura di Chiara Nuzzi

GIUGNO 2021

 

Riccardo Benassi
Universal Burnout
10’30’’, Video HD 1080p



Il lavoro di Benassi risponde secondo un’ottica personale e soggettiva alla condizione di costrizione e limitazione fisica subita durante l’ultimo anno come strategia di contenimento della diffusione del virus Covid-19. Prendendo in analisi la condizione più generale di detenzione, il video riflette al tempo stesso sulla forza propulsiva innescata nei corpi, umani e vegetali, per evadere da tale stanzialità. Universal Burnout si presenta come un unico piano sequenza accompagnato da una colonna sonora ipnotica e una voce narrante - che ritrae un albero centenario in fiamme, isolato in mezzo all’apparente nulla. Apparentemente a nulla servono i tentativi dei vigili del fuoco di domare le fiamme, il fumo si espande fino a impedire il proseguimento del nostro ruolo di spettatori della scena. La voce narrante - dell'artista e teorico del suono Brandon LaBellle - recita "Fire”, un breve racconto dello scrittore contemporaneo Karl Ove Knausgård che ha come soggetti il fuoco e le sue relazioni con il mondo spirituale, relazioni che risuonano di analogie con il concetto di virus Il titolo del video - basato sul gioco di parole avente come “burn” il nucleo centrale - crea un ulteriore ponte con l'attuale momento storico, prevalentemente in relazione all'isolazionismo, all'insicurezza e al procedere imperterrito della vita, per i quali l'albero diventa facilmente simbolo di ognuno di noi. Immaginata per essere vista in posizione remota indoor, la narrazione funge da momento meditativo di distacco dal quotidiano utilizzo interattivo del monitor con il quale si sta visualizzando il video stesso.


Riccardo Benassi (Cremona, 1982. Vive e lavora a Berlino)

La pratica di Benassi si è distinta negli anni grazie a un approccio multidisciplinare che riflette sull’impatto delle tecnologie nella nostra quotidiana relazione con lo spazio e con le persone, e su come queste abbiano radicalmente alterato le strutture abitative e l’organizzazione del reale, dall’architettura alla politica, così come la produzione e il consumo di cultura. Sviluppando spesso progetti collaborativi all’interno delle ultime 'sottoculture' degli anni ’90, Benassi ha rappresentato, negli anni del suo esordio, una figura chiave nella scena della musica underground europea. Altrettanto attivo in campo visuale, con una frequentazione dei New Media, con particolare riferimento alla crescita espressiva della millennial generation, ne è diventato un riferimento sia sul piano teorico sia su quello formativo e procedurale. Le sue opere sono il risultato di un articolato assemblaggio di immagini, testi, suoni, colori, oggetti di design e diversi materiali che insieme generano installazioni, video, ambienti, performance, libri d'artista ed elementi scultorei  che celebrano e indagano la disfunzione tecnologica e il corto-circuito semantico e associativo mentre negli ultimi anni il linguaggio testuale è entrato sempre di più a far parte delle sue produzioni.

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