• A cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori

    15.04.2021

    03.06.2021

CONNESSIONI INVENTIVE

Vita, emozioni ed esperienze sociali
Una serie di conversazioni digitali
A cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori


Dopo l’avvio nella primavera del 2020 riprende Connessioni Inventive, un progetto inedito di committenza e produzione di un calendario di conversazioni digitali pensate come momenti di formazione e approfondimento, realizzato in collaborazione tra due istituzioni italiane di arte e cultura contemporanee, il MAN Museo d'Arte della Provincia di Nuoro e Fondazione ICA Milano.

In un momento di intensa riflessione civile sul ruolo e potenzialità delle produzioni teoriche in ambito culturale, MAN e Fondazione ICA Milano proseguono il programma di lecture digitali per offrire un contributo di ricerca analisi e interpretazione affidato a voci italiane autorevoli nei loro ambiti di operatività.

Ogni incontro sarà fruibile in diretta streaming sulla pagina Facebook di MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro (@museoman) e sull’account Instagram di ICA (@ica_milano), il giovedì alle ore 18.00 nelle date indicate. I contributi saranno successivamente disponibili sul canale Youtube dedicato (Connessioni Inventive) e sui siti delle rispettive istituzioni www.museoman.it e www.icamilano.itv al fine di costituire un archivio accessibile in ogni momento.



PROGRAMMA 2021



Giovedì 15 aprile, ore 18.00
Lisa Bortolotti
I deliri: riflessioni etiche e filosofiche
In questa lecture si affronta il tema dei deliri, strane credenze considerate sintomi di condizioni come schizofrenia e demenza. Come nascono i deliri e che ruolo hanno nella vita mentale delle persone che ne sono affette? Sono un fenomeno totalmente negativo o possono avere anche delle funzioni positive? E come dovremmo relazionarci alle persone che esprimono tali credenze, senza screditare il loro punto di vista e perpetuarne la stigmatizzazione?

Lisa Bortolotti ha studiato filosofia a Bologna, Londra, Oxford e Canberra. Dal 2013 è professore ordinario di Filosofia all’Università di Birmingham. Si occupa principalmente di filosofia della mente e collabora con psicologi e psichiatri in progetti di ricerca su razionalità, disturbi mentali, informazione e misinformazione. Ha scritto vari libri, fra cui un’introduzione alla filosofia della scienza per Polity (2008) e due monografie per Oxford University Press (Delusions and Other Irrational Beliefs, 2009 e The Epistemic Innocence of Irrational Beliefs, 2020). Dal 2014 al 2019 ha guidato un progetto europeo sugli stessi temi, PERFECT.


Giovedì 22 aprile, ore 18.00
Vittorio Bufacchi
La violenza: un concetto multidimensionale
Ci sono due modi di concepire la violenza: nei termini di un atto di forza (concezione minimalista della violenza) o nei termini di una violazione (concezione comprensiva della violenza). Nel primo caso bisogna distinguere tra un atto intenzionale, caratterizzato da una forza eccessiva o distruttiva, e un atto che produce distruzione anche se non intenzionalmente. Entrambe possono essere considerate violenze. Oltre a ciò, un atto di violenza può essere un’azione diretta, oppure un’omissione. Nel secondo caso è opportuno specificare cosa, esattamente, venga violato: i nostri diritti, oppure la nostra integrità. Infine, è necessario considerare la violenza non solo come un atto, ma anche come una esperienza fenomenologica.

Vittorio Bufacchi insegna Filosofia politica allo University College Cork, in Irlanda. PhD dalla London School of Economics (1994), ha insegnato in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Irlanda. Ha pubblicato diversi libri, tra cui Violence and Social Justice (2007), Social Injustice (2012) e in italiano L'Italia Contesa. Dieci anni di lotta politica da Mani Pulite a Berlusconi, con Simon Burgess (Carocci 2002). A giugno uscirà il suo libro Everything Must Change: Philosophical Lessons from Lockdown (2021).


Giovedì 29 aprile, ore 18.00
Alessandra Fussi
Le emozioni umane nelle interazioni con i robot
Oggetto della presentazione è il coinvolgimento dell’affettività umana rispetto ai robot di servizio e ai robot sociali. Dopo avere offerto una definizione di robot e avere presentato la distinzione fra robot di servizio e robot sociali, si sostiene che nella nostra vita quotidiana in realtà questa distinzione viene progressivamente erosa. Mentre i robot di servizio diventano sempre più raffinati, i robot pensati espressamente come sociali sono più primitivi, perché si basano su una teoria molto semplificata delle emozioni, e cioè sulle cosiddette emozioni di base. Per sostenere questa tesi viene esaminato brevemente il caso di un robot pensato per la terapia dei bambini con diagnosi nello spettro autistico. La ricerca in oggetto è contenuta nel volume Etica, emozioni, intelligenza artificiale, a cura di Adriano Fabris, con testi di Alessandra Fussi, Giovanni Scarafile, Andrea Tomasi (Edizioni ETS, Pisa 2021, ebook - collana “Philosophica Digital”), attualmente in corso di pubblicazione.

Alessandra Fussi ha ottenuto un PhD a Penn State University (USA) nel 1997. Dopo aver insegnato negli Stati Uniti a Boston College e al College of the Holy Cross, attualmente è professoressa associata di Filosofia Morale all’Università di Pisa. Fra il 2017 e il 2020 è stata vice-presidente di  EPSSE (European Philosophical Society for the Study of Emotions). I suoi interessi si concentrano su questioni di psicologia morale nel pensiero antico e contemporaneo. Ha scritto diversi articoli sulla concezione greca delle emozioni, un libro su Leo Strauss interprete dei dialoghi platonici (Edizioni ETS, 2012), un libro sul rapporto fra retorica e potere nel Gorgia platonico (Edizioni ETS, 2006). Il suo volume più recente (Per una teoria della vergogna, Edizioni ETS, 2018) discute teorie antiche e contemporanee riguardo alla vergogna, sia dal punto di vista dell’autovalutazione, sia dal punto di vista del rapporto fra vergogna e relazioni di potere fra gruppi.


Giovedì 6 maggio, ore 18.00
Federico Cugurullo
Città intelligenti o città mostruose? 
La smart city è la città del futuro in cui l’innovazione tecnologica viene impiegata per raggiungere fini di sostenibilità e benessere. Ma siamo sicuri che sia sempre così? La sperimentazione urbana e lo sviluppo della città intelligente come modello urbanistico globale possono essere interpretati criticamente con l’ausilio di Frankenstein, celebre romanzo di Mary Shelley, dimostrando attraverso casi studio internazionali come le diverse tecnologie di un costrutto urbano, individualmente funzionali, una volta assemblate portino a risultati mostruosi.

Federico Cugurullo è assistant professor in Smart and Sustainable Urbanism al Trinity College di Dublino in Irlanda. La sua ricerca sulla sostenibilità di numerosi progetti per “eco-cities” e “smart cities” in Medio Oriente e nel Sud-est asiatico è stata pubblicata nelle più prestigiose riviste internazionali di urbanistica, per poi essere utilizzata dal governo inglese e dalle Nazioni Unite al fine di prevenire futuri problemi urbani. Il suo attuale progetto di ricerca esamina l’uso dell’intelligenza artificiale nella pianificazione di città autonome.


Giovedì 13 maggio, ore 18.00
Anna Marmodoro
Il potere della bellezza
La bellezza esiste nel mondo, o nella nostra esperienza soggettiva del mondo, o è in qualche modo prodotta dall’educazione estetica che riceviamo nel contesto socio-culturale in cui ci troviamo? L’intervento considera insieme ciascuna di queste ipotesi per concentrarsi poi sull’argomento che proprietà estetiche (per es. l’essere bello), come le proprietà percettive (per es. l’essere rosso), sono proprietà reali degli oggetti nel mondo che si manifestano pienamente solo nell'interazione causale con percipienti. Come le proprietà percettive, le proprietà estetiche sono poteri causali degli oggetti che si attivano e manifestano reciprocamente con i poteri rilevanti del percipiente. Su questa base i giudizi estetici, come i giudizi percettivi, sono valutabili come veri o falsi, e il loro valore di verità dipende dalla ‘affidabilità’ delle esperienze che li producono.

Anna Marmodoro è professore ordinario di Filosofia presso l’università di Durham, in Gran Bretagna, dove tiene dal 2016 la cattedra di metafisica; nel decennio precedente è stata un fellow all’università di Oxford, dove mantiene tuttora il ruolo di associate faculty member. La sua ricerca si concentra principalmente sulla storia della filosofia (antica, tardo antica e medievale) e sulla metafisica analitica contemporanea. Ha pubblicato numerosi libri, articoli e curatele con Oxford University Press e Cambridge University Press tra le quali  Forms and Structure in Plato’s Metaphysics, di prossima pubblicazione. In Italiano ha pubblicato con Carocci Editore Metafisica. Una Breve Introduzione, di cui è co-autrice con Erasmus Mayr. È anche co-editrice dellla rivista Dialogoi. Ancient Philosophy Today.


Giovedì 20 maggio, ore 18.00
Roberto Dainotto
L'Africa in casa di Ernesto de Martino
L'intervento vuole essere un contributo alla storicizzazione degli studi sul tarantismo intrapresi da De Martino e dalla sua equipe nel 1959. In tale contesto, il Salento figura come terra di un doppio rimorso: quello per il ritorno di una mal repressa quistione meridionale negli anni del miracolo economico; e quello per un mancato incontro con le coeve "apocalissi nei movimenti di decolonizzazione" che interessano la vicina Africa e, vieppiù, le note demartiniane sulla Fine del mondo.

Roberto Dainotto è professore di Letteratura alla Duke University, negli Stati Uniti. Tra le sue principali pubblicazioni si ricordano: Racconti Americani del ‘900 (Einaudi Scuola, 1999); Place in Literature: Regions, Cultures, Communities (Cornell UP, 2000); Europe (in Theory) (Duke UP, 2007); e Mafia: A Cultural History (Reaktion Books, 2015). Dainotto, inoltre, è curatore di un numero monografico di Italian Culture su Giambattista Vico (2017), e co-curatore con Fredric Jameson di Gramsci in the World (Duke UP, 2020).


Giovedì 27 maggio, ore 18.00
Achille Varzi
Che cos'è una città?
Le città esercitano una misteriosa attrazione su tutti noi. Più ci abituiamo a essere cittadini del mondo, più sentiamo il bisogno di identificarci con una città. Come se non bastasse, questo bisogno non sembra affatto turbato dalla constatazione che il paesaggio urbano intorno a noi cambi in continuazione: crescono le infrastrutture, sorgono nuovi edifici, si moltiplicano i ristoranti, i negozi, i parchi... Le città sembrano riproporre il motto di Eraclito: non puoi immergerti due volte nello stesso fiume; non puoi camminare due volte per la stessa città. Ma, come per il fiume, vogliamo e dobbiamo poter dire che quella che attraversiamo ogni giorno è pur sempre un’unica città. È continuamente diversa, ma numericamente identica. Come è possibile? Di che strana creatura si tratta?

Achille C. Varzi è professore ordinario di Logica e Metafisica alla Columbia University di New York, dove vive e insegna dal 1995. Autore o co-autore di numerosi libri di taglio accademico e di oltre 200 pubblicazioni su volumi e riviste specializzate, in Italia Varzi è noto anche per la sua attività divulgativa, ispirata al principio secondo cui la filosofia è una sfida in cui il pensiero parte dalla semplicità delle cose quotidiane e ne mostra la meravigliosa complessità.


Giovedì 3 giugno, ore 18.00
Linda Bertelli
L’intervento propone una lettura della vicenda esistenziale e intellettuale di una delle fondatrici del cosiddetto “femminismo della seconda ondata” in Italia, Carla Lonzi (1931-1982).  Partendo da uno degli ultimi testi di Lonzi – Vai pure. Dialogo con Pietro Consagra (1980), si prende in considerazione l’autrice sia nella sua veste di iniziatrice riconosciuta del nuovo femminismo degli anni Settanta, sia come autrice e pensatrice da collocarsi nel suo contesto storico, culturale e politico. La presentazione si basa sulla ricerca che Bertelli ha portato avanti, insieme alla collega Marta Equi Pierazzini (Università Bocconi) su questi stessi temi per una monografia di prossima pubblicazione.

Linda Bertelli è ricercatrice senior in Estetica presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca. La sua ricerca riguarda la teoria dell’immagine e la storia dell’estetica del Novecento, la storia e teoria della fotografia e, più recentemente, l'estetica femminista contemporanea. Ha conseguito il dottorato in discipline filosofiche presso l’Università di Pisa ed è stata Marianne DiPalermo McCauley Visiting Scholar presso John D. Calandra Italian American Institute della City University of New York. Oltre alle monografie su Henri Bergson ed Ernst Bloch, ha pubblicato saggi sulla storia e teoria della fotografia scientifica e sull’opera della teorica femminista italiana Carla Lonzi. 

CONNESSIONI INVENTIVE 2021

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A cura di Chiara Nuzzi

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